Decreto semplificazioni, Conte prova a sbloccare l’Italia

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Decreto Semplificazioni, tutto si può dire di questo governo meno che non sappiano usare parole forti, il CdM prova a sbloccare l’Italia ingolfata. Sappiamo tutti quale disagio e danno provoca la burocrazia italiana in tutti gli Iter, e così Conte prova a sboccare l’Italia snellendo la burocrazia. L’Italia dei cantieri eterni, cittadini fermi perché a qualcuno manca una firma da qualche parte in un mucchio di carte che nessuno controllerà. Sarà solo un ricordo? Ebbene non ci illudiamo, è impossibile cambiare il nostro problema più radicato con un decreto acchiappa voti, però forse le cose miglioreranno. Le parole del premier Conte questa mattina dopo una lunga notte passata a discutere in Consiglio dei Ministri, festeggiando il 34enne Di Maio.

conte decreto semplificazioni

C’è chi prova a far le cose e chi le fa. Il premier Conte è oggettivamente uno di quelli che ci prova.

Decreto Semplificazione, idea a Villa Pamphili

Tra vino buono e stuzzichini, siepi curate e bel tempo, ma soprattutto in compagnia dei cari amici europeisti, si ragiona meglio. Dai dieci giorni di teatrino di Giuseppe Conte (gli Stati Generali) è nato il Decreto Semplificazioni.

“Nella settimana di confronto a Villa Pamphili con le parti sociali è stato corale l’appello a ridurre la burocrazia e far correre il Paese. Noi siamo sempre convinti di questa priorità e l’abbiamo realizzata con un decreto che semplifica, velocizza, digitalizza, sblocca una volta per tutte i cantieri e gli appalti”. Lo dice, in conferenza stampa a palazzo Chigi, il premier Giuseppe Conte, convinto che il provvedimento “è il trampolino di lancio di cui l’Italia ha bisogno in questo momento”.

ANSA

Decreto Semplificazioni, Conte prova a sbloccare l’italia

Dopo aver festeggiato Luigi Di Maio, chiarito alcune questioni ed essersi riuniti in Consiglio dei Ministri facendo le ore piccole, il premier ci degna di parlarci del Decreto Semplificazioni. Ecco cosa ha detto Conte alla conferenza stampa a Palazzo Chigi questa mattina.

130 opere strategiche “Italia Veloce”

“Ieri in Consiglio dei ministri abbiamo approvato l’elenco di 130 opere strategiche Italia veloce individuate specificamente dal Mit, a queste aggiungiamo quelle per Cortina e quelle di competenza di altri ministeri, sanità, carceri, polizia”, ha aggiunto il premier. 

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Si inizia con le semplificazioni aprendo 130 cantieri di “opere strategiche Italia veloce” che sono state “individuate dal Mit”, ossia la De Micheli, vabbé.

“Le opere non si bloccheranno più” assicura Conte perché “i procedimenti amministrativi” saranno “con sentenza breve” e “le stazioni appaltanti” procederanno “anche in presenza di contenzioso. Oggi si blocca tutto, non succederà più”. Della serie: Fidatevi e votateci, tanti saluti.

Tra le opere strategiche, il premier ha citato “la Salerno-Reggio Calabria, la Palermo-Catania-Messina, la Pescara-Roma, la Pescara-Bari, la Venezia-Trieste, la Gronda, la Ionica, l’ampliamento della Salaria, la Pontina”. Se queste opere vengono concluse con pieno successo è un miracolo, altro che un decreto semplificazioni.

Sono finite dunque le “attese infinite” perché la Pubblica amministrazione potrà “esporre una volta sola le ragioni che giustifichino il non accoglimento” delle istanze e “chi non risponde in tempo non potrà più intervenire” sottolinea il premier.

Limite di velocità e autovelox più alti

‘Semplificare’ vuol dire anche ‘abbreviare i tempi’, ecco perché il governo Conte alza limiti di velocità e autovelox. Tutto bellissimo anche se qualcuno dovrebbe spiegargli che il problema non è tanto il limite di velocità, quanto il fatto di restare fermi 4 ore per il traffico andando da Milano a Genova in piena stagione estiva.

“Offriamo una strada a scorrimento veloce, un rapporto leggero a portata di click fra le persone e lo Stato – ha aggiunto -. Alziamo il limite di velocità, l’Italia deve correre ma alziamo anche gli autovelox: non vogliamo offrire spazio a appetiti criminali che alterano la concorrenza e fanno guadagni indebiti”

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“Diamo poteri regolatori a tutte le stazioni appaltanti – ha spiegato Conte -: non serve necessariamente un commissario per procedere velocemente ma prevediamo che in casi complessi sia possibile nominare commissari sulla scia di Expo e del Ponte Genova”. L’intenzione del governo è quella di “mettere ordine”.

Stop ai timori per la firma

“Basta paura: conviene sbloccare – ha rilevato il presidente del Consiglio -. Arriva una piccola rivoluzione per i funzionari pubblici. Con la nuova normativa ci saranno più rischi per il funzionario che tiene ferme le opere, non per quello che li sblocca: siamo arrivati a una situazione perversa per cui fa carriera chi non firma e chi si assume responsabilità rischia di esporsi a un soverchio danno. Dobbiamo fermare la paura della firma“. “Fino al 31 luglio 2021 la responsabilità per danno erariale sarà limitata a solo dolo. Resterà la responsabilità per colpa, per omissioni e quindi inerzie, ritardi. E’ un incentivo a operare. Colpiamo chi non fa”.

Giuseppe Conte

Tutto sommato diciamo che è andata bene, ma non benissimo. Non è certo questo il tipo di decreto che può portare il nome “Semplificazioni”; C’è poco di semplificato e ancor meno qualcosa di credibile o anche realizzabile nel breve periodo.

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