Partite IVA, il via ai Controlli del Fisco dal 1° giugno 2020

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Partite IVA, i controlli a tappeto dell’Agenzia delle Entrate riprenderanno dal 1 giugno 2020, è previsto l’invio di oltre 8 milioni di atti, fonti certe. L’annuncio arriva dal direttore Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini durante l’audizione in commissione Finanze alla Camera il 22 aprile. Noi di Adirai però non ce la prendiamo con il direttore dell’Agenzia delle Entrate, perché la colpa è di qualcun altro, qualcuno tipo il Premier. Il Decreto Cura Italia ha cancellato la proroga di due anni ai termini per effettuare gli accertamenti, perciò l’Agenzia delle Entrate farà i controlli. Cerchiamo di capire insieme cosa accadrà, ma soprattutto che cavolo ha combinato il premier Giuseppe Conte mentre NOI STIAMO A CASA.

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Partite Iva, l’Agenzia delle Entrate riprende i controlli dal 1° giugno 2020

Partite Iva, Agenzia delle Entrate farà controlli a tappeto grazie al Decreto Cura Italia. Per chiudere il suo discorso in commissione Finanze alla Camera, Ernesto Maria Ruffini ha dato una notizia che ha lasciato le partite IVA di stucco: I controlli dell’Agenzia delle Entrate riprenderanno dal 1° giugno 2020, in molti sono caduti dalle nuvole. Anche noi siamo caduti dalle nuvole e come tanti altri ci siamo chiesti; Perché ANCHE nel peggior momento dalla seconda guerra mondiale a oggi lo Stato pensa solo a farci sborsare tutti i nostri spiccioli? Senza un briciolo di cuore per chi ha perso il titolare, membri del suo staff, un intero mese di guadagni in cambio di un intero mese di spese. Spese come la CIG anticipata dai datori di lavoro visto che lo Stato ancora non è stato capace di inviare i fondi stanziati alle aziende.

Partite Iva, tutta colpa del Decreto Cura Italia di Giuseppe Conte

Partite Iva, Agenzia delle Entrate farà controlli a tappeto grazie al Decreto Cura Italia. Dopo l’idea del PD di rifilarci la patrimoniale iniziano a uscire allo scoperto le magagne dei DPCM Conte, prima tra tutte questa. L’Agenzia delle Entrate può riprendere i controlli dal 1° giugno 2020 per via della cancellazione della proroga di due anni sui termini di accertamento concessa dal decreto Cura Italia. Si trattava di una proroga utile solo ai contribuenti, ma ovviamente l’Agenzia delle Entrate non ha bisogno di proroghe:

Non è un termine di cui noi abbiamo bisogno per la nostra operatività.

Ernesto Maria Ruffini – Direttore Agenzia delle Entrate

E si è subito detta disponibile a inviare oltre 8 milioni di atti. “Il fatto – continua Ruffini – è che manca un provvedimento normativo che consenta di non pagare gli atti notificati prima dell’inizio di questo periodo di grave crisi”. Le partite IVA quindi dovranno prepararsi a un giugno da incubo: A giugno ripartiranno i versamenti (la proroga dei versamenti di aprile e maggio del decreto Liquidità ha spostato la scadenza al 30 giugno) e inizieranno anche gli accertamenti dell’Agenzia delle Entrate.

Entro fine 2020 tutti gli atti di Riscossione saranno inviati ai contribuenti

Partite Iva, Agenzia delle Entrate farà controlli a tappeto grazie al Decreto Cura Italia. Nella relazione che Ernesto Maria Ruffini ha letto durante l’Audizione in Commissione Finanze e attività produttive della Camera svoltasi il 22 aprile 2020 c’è scritto:

Ad inizio giugno, anche l’Agenzia delle Entrate-Riscossione dovrà riprendere le attività. Si renderà innanzitutto necessario […] produrre e avviare al processo di notifica le cartelle di pagamento relative ai ruoli consegnati dagli enti creditori nei mesi di febbraio e marzo 2020 (circa 3 milioni). Analogamente andrà ripreso l’invio, attualmente sospeso fino al 31 maggio 2020, degli altri atti di riscossione, ovvero quelli necessari all’interruzione dei termini di prescrizione (circa 1,6 milioni di avvisi di intimazione) e quelli propriamente riferiti alle azioni di recupero, esecutive o cautelari (circa 875 mila atti). […] A questi volumi si aggiungeranno le cartelle di pagamento relative ai ruoli che gli Enti impositori consegneranno nel corso dei mesi di aprile e maggio (circa 2 milioni), nonché quelle dei mesi successivi.

Insomma, entro fine 2020 tutti gli atti di accertamento saranno consegnati ai contribuenti interessati.

Nessuno si senta escluso, perché dovete sapere che si prevede un anno proprio nero per tutti. Quando un’azienda è in difficoltà almeno altre 10 persone oltre al titolare ne soffrono.

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