ALLA LUCE DEL SOLE

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La storia di Don Pino Puglisi si intreccia con il tragico contesto della mafia a Palermo nel quartiere Brancaccio il giorno del suo 56° compleanno, il 15 settembre 1993. In quel momento preciso, mentre Roberto Baggio segnava un gol per l’Italia, la vita di Don Puglisi veniva brutalmente interrotta. La sua morte ha rappresentato una ferita profonda per la sua città, che si era radunata davanti al televisore per tifare per la squadra nazionale. Don Puglisi, un coraggioso parroco, si era distinto per la sua lotta contro la criminalità organizzata, denunciando apertamente i mafiosi e cercando di proteggere i giovani dal loro pericoloso influsso. La sua figura coraggiosa e il suo impegno senza compromessi hanno ispirato e toccato le vite di molte persone. La tragica morte di Don Puglisi è diventata un simbolo di resistenza contro la mafia, alimentando il desiderio di giustizia e un cambiamento duraturo nella società italiana.

Alla luce del sole è un film di genere biografico, drammatico del 2004, diretto da Roberto Faenza, con Luca Zingaretti e Alessia Goria. Uscita al cinema il 21 gennaio 2005. Durata 89 minuti. Distribuito da MIKADO (2005).

TRAMA DEL FILM ALLA LUCE DEL SOLE

Film Alla luce del sole 2004

Il film Alla luce del sole racconta la toccante storia di don Pino Puglisi, un parroco coraggioso che ha perso la vita nel settembre del 1993, a causa dell’assassinio commissionato dalla mafia. Don Puglisi, svolgendo il suo ministero in un quartiere ai confini di Palermo, è riuscito a realizzare in breve tempo un centro di accoglienza, offrendo così un valido sostegno ai giovani, allontanandoli dalle strade e proteggendoli dalle pericolose realtà criminali locali.

La vita di don Pino Puglisi, parroco ammazzato dalla mafia nel quartiere Brancaccio di Palermo, il giorno del suo 56° compleanno, il 15 settembre 1993, nel momento in cui Roberto Baggio segnava un gol per l’Italia mentre tutta la città seguiva con entusiasmo la partita in televisione. Quest’uomo era un vero angelo per quei ragazzi di strada, cresciuti in un inferno di violenza e disperazione. Egli aveva il potere di ridare loro la speranza in una vita migliore. Don Pino non si piegava al dominio della mafia, e con il suo esempio stava ispirando le persone del quartiere a riconquistare la libertà negata loro. Per la mafia, rappresentava una minaccia troppo grande, in quanto “strappava i ragazzi dalle strade e li metteva nei guai”. Oggi, presso la Congregazione per le cause dei Santi, il suo processo di beatificazione come martire è in corso di valutazione.

La storia di don Pino Puglisi, il coraggioso sacerdote assassinato dalla mafia a Palermo nel quartiere Brancaccio il giorno del suo 56° compleanno, il 15 settembre 1993, coincideva esattamente con il momento in cui Roberto Baggio segnava un gol per l’Italia, mentre l’intera città era incollata allo schermo del televisore. Quest’uomo riusciva a infondere speranza ai ragazzi di strada, veri “angeli” che erano cresciuti in un ambiente infernale. Don Pino non accettava il potere intimidatorio della mafia e, con il suo esempio, incoraggiava gli abitanti del quartiere a rivendicare la libertà che gli era stata negata. La mafia, al contrario, lo riteneva un individuo estremamente pericoloso, in quanto “liberava i ragazzi dalla strada e metteva in discussione il loro potere”. Attualmente, la sua causa di beatificazione come martire è oggetto di esame presso la Congregazione per le cause dei Santi, in Vaticano.

A Palermo, il sacerdote don Pino Puglisi si accorge ben presto di una dura realtà: i bambini del quartiere sono coinvolti nelle attività della mafia e molti di loro hanno genitori affiliati alla criminalità organizzata. Il sacerdote decide di intervenire per cercare di cambiare questa situazione, invitando i ragazzi a frequentare la scuola, la chiesa e a rinunciare alla criminalità. Nonostante i bambini apprezzino la compagnia di don Puglisi nella parrocchia, dove spesso trascorrono il tempo giocando, i loro genitori non sembrano affatto gradire gli insegnamenti del prete. Infatti, un giovane di nome Domenico viene proibito di frequentare la parrocchia e quando disubbidisce viene punito dal padre con delle frustate. Nel frattempo, don Puglisi lancia chiari messaggi ai mafiosi di Palermo, pronunciando discorsi nella piazza antistante la chiesa, ma purtroppo nessuno sembra ascoltarlo. Egli chiede ai cosiddetti “uomini d’onore” di mostrarsi “alla luce del sole” e di abbandonare le loro attività criminali nascoste nell’ombra.

Esporsi personalmente alla mafia mette ben presto don Puglisi di fronte al pericolo imminente. Viene ucciso per strada da un gruppo di mafiosi che lo seguono in macchina. Prima di spirare, il sacerdote pronuncia le sue ultime parole: “Vi aspettavo”. Al suo funerale partecipano tutti i bambini della parrocchia, i quali lasciano un commovente omaggio sulla sua bara.

La vera storia di don Giuseppe Puglisi ci riporta agli anni ’90, quando il vescovo di Palermo lo chiamò per assumere la responsabilità di una parrocchia nel quartiere Brancaccio. In soli due anni, don Puglisi riuscì a creare un centro di accoglienza che gli consentì di offrire un rifugio a numerosi ragazzi coinvolti nella criminalità. Tre anni dopo il suo arrivo nel quartiere, il prete fu ucciso il giorno del suo compleanno. La mafia vedeva in lui una minaccia poiché, allontanando i bambini dalla strada, li sottraeva al controllo dei boss che li sfruttavano per i loro illeciti scopi.

Palermo, 1990: don Giuseppe Puglisi viene assegnato alla parrocchia del quartiere Brancaccio, situato alle porte della città. In meno di due anni, grazie alla sua determinazione e all’aiuto di un gruppo di volontari, il sacerdote riesce a realizzare un centro di accoglienza e a salvare dalle strade numerosi ragazzi. Tuttavia, il suo impegno lo porta inevitabilmente a scontrarsi con gli interessi del potente sistema mafioso che controlla da tempo la zona…

  • Titolo Originale: Alla luce del sole
  • Genere: Biografico, Drammatico
  • Durata: 1h 33m
  • Anno: 2004
  • Paese: Italia
  • Regia: Roberto Faenza
  • Cast: Luca Zingaretti, Alessia Goria, Corrado Fortuna, Giovanna Bozzolo

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