Rincari bollette di Luce e Gas autorizzati dal Consiglio di Stato, aumenti nel 2023

Bollette di Luce e Gas più alte nel 2023, il rischio è concreto, la crisi energetica non si può nascondere. Il Consiglio di Stato boccia il provvedimento Antitrust che sospendeva i rinnovi dei contratti. Si ritiene che gli aumenti alle aziende alla scadenza del contratto sono legittimi; per questo il nuovo anno potrebbe prevedere nuovi rincari per le bollette di Luce e Gas.

Bollette più alte nel 2023 per l’autorizzazione al rinnovo dei contratti delle società energetiche

In pratica le società energetiche, cioè le aziende che emettono le bollette, potranno rinnovare i contratti ai propri utenti però prevedendo i rincari di Luce e Gas. Il Consiglio di Stato autorizza le società energetiche a gestire a piacere i propri contratti, legittimando gli aumenti nel 2023, anche se alcuni potrebbero rinunciare a questa occasione.

Cosa succederà se per i consumatori ci saranno ancora aumenti di Luce e Gas nel 2023? Anche se tutte le società energetiche scegliessero di attuare i rincari la situazione resterebbe stabile per un paio di mesi per poi degenerare con i vari aumenti che scaturirebbero dai nuovi contratti.

Iren sulla novità delle Bollette 2023: “Bene il pronunciamento del Consiglio di Stato”

Riguardo la decisione del Consiglio di Stato sui rincari delle bollette autorizzati per il 2023 si è espressa Iren (società energetica) in una nota riportata dall’Adnkronos: “Iren accoglie con soddisfazione il pronunciamento del Consiglio di Stato che, effettuando valutazioni anche di merito, annulla la sospensiva disposta dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato nell’ottobre scorso in merito al rinnovo delle condizioni economiche alla scadenza”. E continua, si tratta di “un pronunciamento che potrà contribuire a chiarire al meglio una questione che coinvolge tutte le utilities, un comparto già duramente colpito dalla crisi energetica”.

Nello specifico secondo Iren: “il pronunciamento del Consiglio di Stato mette in evidenza come il provvedimento dell’Agcm segua in materia sanzionatoria una interpretazione estensiva della norma di legge limitativa che può condurre a pregiudizi incidenti su singole imprese o prospetticamente sistemici che non appaiono adeguatamente valutati“.

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