Sgarbi e Mughini litigano a Stasera Italia Estate: Scontro epico

Iscrizione Newsletter Politica Iscrizione GNews Politica
Oggi in TV

Sgarbi e Mughini litigano a Stasera Italia Estate: ‘Psicopatico, testa di caz**, vecchio! Ti riprendo a calci’

Sgarbi e Mughini litigano

Che bello quando la verità viene scagliata direttamente addosso a chi la nega. E’ esattamente quello che succede quando Vittorio Sgarbi va in scena. A Stasera Italia Estate Sgarbi e Mughini litigano, dapprima a parole poi oltre, quando le parole non bastavano più!

Successivamente il fatto i due hanno lasciato delle dichiarazioni in due interviste distinte. Vittorio Sgarbi si racconta a La Zanzara e ricorda così quegli attimi di scontro.

Mughini dice che mi disprezza intellettualmente? Mi fa piacere. Mi ha chiamato chiedendomi di fare le scuse pubbliche, che ho negato. Poi di farle private, che ho negato. Gli ho detto che non mi scusavo e che doveva scusarsi lui che ha cominciato a fare la provocazione dicendo ‘non rompermi i cogli**i’.

Poi mi sono rotto i cogli**i dei magistrati, basta. La smettano di fare azioni ridicole, politiche e d’immagine. Quando lui ha cominciato a dire che la magistratura ha aperto un’inchiesta sulla questione Salvini, ma vaffanc*lo, vecchio trombone, con quella faccia di str*nzo, vecchio rincogli*nito che viene pagato da Berlusconi, cosa che mi ha fatto incavolare, per leccare il c*lo ai magistrati. A me sta cosa fa schifo, è pagato da Berlusconi per lodare quella magistratura che ha rovinato l’Italia. Il processo Ruby è una schifezza ridicola. Il processo a Salvini è ridicolo. Il processo a Lucano è ridicolo.

Il processo a Balotelli è ridicolo. Il processo a Mannino è grottesco. Non posso dire che la magistratura è criminale e gli do pure della testa di c*zzo? No, lo dico, lo dico e lo penso. La magistratura ha fatto un colpo di Stato. Da Borrelli a Di Pietro hanno distrutto i partiti per cui oggi siamo 5Stelle, Forza Italia…dov’è il Partito Socialista? Dov’è il Partito Repubblicano? Dov’è il Partito Comunista? Dov’è il Partito Liberale? Uccisi da tutti i magistrati, non ne posso più. E Mannino è il martire di una battaglia che va combattuta in nome della libertà. Gli ho dato della testa di caz*o?

Perché è una testa di ca**o. Per me è una testa di ca**o, punto. L’ho sempre pensato e lo è. Non me ne frega niente dei suoi libri che nessuno legge, sono patetici, ridicoli e noiosi. Lui voleva picchiarmi perché io ho un’idea che vi devo raccontare. Io sono per l’assoluta violenza verbale, totale. Immagina un uomo e una donna che stanno insieme, poi litigano perché lei lo cornifica. Puoi dirle tr*ia, non la devi né uccidere, né toccare. La parola può arrivare a qualunque punto, le mani no.

Lui ha voluto mettere le mani. Io farmi graffiare la mia delicata faccia da Mughini non volevo ed ho messo fra me e lui la sedia. Un modo per dire puoi darmi della testa di caz*o e pezzo di mer*a, ma le mani non le usi.

Mughini di tutta risposta dice di non essersi affatto pentito e che vuole ancora prendere a calci Sgarbi nel prossimo round!

A leggere quello che Sgarbi ha detto a La Zanzara, per un attimo avevo pensato di reinviarle al mio avvocato. Solo che voler usufruire di leggi e tribunali in questo Paese è da allocchi. Quando arriverà la sentenza per la causa di diffamazione, fra nove o dieci anni, io non ci sarò più. Una sola cosa mi preme sottolineare tra le tante eruttate dallo psicopatico. Che io gli abbia telefonato a chiedergli che mi facesse le scuse. Ovviamente non è vero niente, non poteva essere vero. No, mai. Ho detto mai.

Aspetterò il momento di reincontrarlo e di darglieli finalmente quel paio di calci in cul*. Non che i calci in cul* siano un argomento, certo. Solo che ho voglia di rivederla la sua faccia terrorizzata mentre impugnava lo sgabello a proteggersi da me che ero andato a pigliarlo a calci in cul*. Che spettacolo, la faccia terrorizzata dello psicopatico.

Grazie a Sgarbi e a Mughini per il loro show, attendiamo con ansia la prossima puntata.

Diffondi il tuo pensiero attraverso i social con un click: CONDIVIDI.

Fai una donazione