IL PRINCIPE D’EGITTO

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Benvenuti nella straordinaria avventura cinematografica che ci condurrà attraverso la storia affascinante di Mosè. Questo emozionante film animato ci trasporterà in un’epoca lontana, in cui Mosè, dopo essere stato miracolosamente salvato dalle acque e cresciuto nel lusso come membro della famiglia reale egiziana accanto al futuro faraone Ramses, intraprende un incredibile viaggio alla scoperta delle sue radici ebraiche. Attraverso avventure straordinarie e incontri significativi, Mosè decide di abbandonare tutto ciò che gli è familiare per seguire la sua vera identità e diventare il condottiero degli ebrei verso la Terra Promessa. Questo coinvolgente racconto ci offre una prospettiva unica sulla forza della fede, il coraggio di seguire il proprio destino e la potenza del popolo ebraico. Con una combinazione di animazione mozzafiato, una trama avvincente e personaggi indimenticabili, il film ci trasporterà in un’epoca straordinaria in cui le sfide e le avventure di Mosè ci lasceranno senza fiato. Preparatevi a essere affascinati, ispirati e intrattenuti da questa straordinaria storia, che ci offre un profondo messaggio di speranza, coraggio e determinazione.

Il principe d’Egitto è un film di genere animazione del 1998, diretto da Simon Wells, Brenda Chapman, Steve Hickner. Durata 99 minuti. Distribuito da U.I.P. (1998) – CIC Video.

TRAMA DEL FILM IL PRINCIPE D’EGITTO

Film Il principe d'Egitto 1998

Il film Il principe d’Egitto racconta la straordinaria storia di Mosè, un giovane nobile egiziano che, inaspettatamente, scopre le sue radici ebraiche e accetta il suo destino di diventare il liberatore del suo popolo.

La trama si sviluppa nell’antico Egitto, dove il popolo ebraico vive in schiavitù sotto il dominio del faraone Seti I. Costretti a lavorare duramente, gli ebrei soffrono e muoiono a causa dell’estenuante fatica. Un tragico giorno, una squadra di guardie del faraone invade il quartiere ebraico di Goscen e compie un atto orribile: uccide tutti i neonati maschi. In mezzo a questa disperazione, una donna di nome Jocabel, insieme ai suoi due figli maggiori Miriam e Aronne, prende una decisione coraggiosa per salvare la vita del suo bambino neonato. Mette il piccolo in una cesta e lo affida alle acque del fiume Nilo, nella speranza che qualcuno lo trovi e lo salvi. La cesta arriva al palazzo reale e viene trovata dalla regina Tuya, moglie di Seti, e da suo figlio Ramses. La regina decide di adottare il bambino e di chiamarlo Mosè.

Passano vent’anni e Mosè e Ramses crescono come fratelli, ignari delle vere origini di Mosè, che crede di essere il figlio del faraone. Un giorno, durante una corsa con le bighe, causano un incidente nei cantieri di un tempio. Nonostante l’ira del faraone nei confronti di Ramses, che è il legittimo erede al trono, Mosè riesce a calmare la situazione e a far capire al fratello che merita una possibilità per dimostrare le sue capacità. In seguito a questo evento, viene organizzata una solenne cerimonia in cui Ramses viene nominato principe reggente e responsabile della costruzione dei templi. Per festeggiare, il faraone chiede ai sommi sacerdoti Hotep e Hoy di presentargli un regalo per il figlio: ecco che appare Zippora, una prigioniera di Madian. Ramses la offre a Mosè, ma lei rifiuta. Durante una colluttazione, Mosè getta Zippora in una pozza d’acqua e lei viene portata nelle stanze di Mosè, su ordine di Ramses.

Mentre Mosè si dispiace per aver trattato male Zippora durante la cerimonia, si dirige nella sua stanza per scusarsi, ma scopre che la ragazza è fuggita, dopo aver legato e imbavagliato il suo custode e i suoi cani. Mosè la raggiunge e l’aiuta a scappare dal palazzo, distraendo le guardie. Durante la sua fuga, Mosè giunge al quartiere ebraico di Goscen, dove incontra Miriam e Aronne, che riconosce come suoi fratelli. La sua incredulità iniziale svanisce quando Miriam inizia a cantare la stessa ninna nanna che la madre cantava a lui da neonato.

Tornato al palazzo, Mosè si addormenta e sogna la strage dei neonati ebrei avvenuta vent’anni prima. Risvegliandosi, scopre una pittura murale che conferma la veridicità del suo sogno e si dispera per la tragica verità che il faraone gli rivela: fu lui stesso a ordinare la strage, per timore che gli ebrei, sempre più numerosi, potessero ribellarsi. Il faraone giustifica il suo gesto affermando che gli ebrei erano solo schiavi e che furono sacrificati per un bene superiore. Scioccato e indignato, Mosè si allontana da lui.

Il giorno seguente, gli schiavi sono costretti a ricostruire il tempio distrutto durante l’incidente delle bighe di Mosè e Ramses. Durante il lavoro, Mosè nota un vecchio schiavo esausto, che viene malmenato impiedi dal suo aguzzino. Incapace di sopportare tale crudeltà, Mosè interviene per fermare l’aguzzino, ma purtroppo l’uomo cade dall’impalcatura e muore. Nonostante Ramses gli prometta che l’episodio sarà cancellato dalla memoria di tutti, Mosè decide di fuggire nel deserto.

Dopo alcuni giorni, Mosè raggiunge un’oasi e difende tre giovani dal brutale attacco di briganti. Le ragazze si rivelano essere le sorelle di Zippora e lo conducono da loro padre, il sacerdote Jetro, che lo accoglie calorosamente nella loro comunità a Madian. Mosè trascorre diversi anni con la sua nuova famiglia, diventando un pastore e, nel corso del tempo, si innamora di Zippora, con la quale si sposa.

Un giorno, mentre cerca una pecora smarrita, Mosè assiste a un prodigio straordinario: un roveto che arde con una luce biancastra, senza consumarsi. Da quella pianta risuona la voce di Dio, che affida a Mosè la missione di liberare il popolo ebraico dagli egiziani e chiede al faraone di concedere la loro libertà. Mosè e Zippora partono quindi per l’Egitto e si presentano alla corte di Ramses, che nel frattempo è diventato faraone e padre di un bambino. Inizialmente, Ramses e Mosè sono felici di ritrovarsi, ma quando Mosè fa la richiesta di liberare il popolo ebraico su ordine del Signore, Ramses rifiuta. Dio trasforma il bastone di Mosè in un serpente, ma Ramses non si lascia impressionare, poiché anche Hotep e Hoy sembrano riuscire a compiere lo stesso prodigio. Successivamente, Mosè ripropone la richiesta, ma il faraone rifiuta nuovamente e ordina addirittura che il carico di lavoro degli schiavi sia raddoppiato.

Mosè decide di intervenire di nuovo. Accompagnato da Miriam, Aronne, Zippora e un gruppo di schiavi, si dirige verso le rive del Nilo, dove Ramses, Hotep, Hoy e suo figlio stanno facendo un giro in barca. Mosè chiede ancora una volta al faraone di liberare il popolo ebraico e, di fronte al suo ennesimo rifiuto, immerge il suo bastone nelle acque del Nilo, che si trasformano in sangue. Gli egizi sono terrorizzati, ma Ramses continua ad opporsi alla richiesta. Il Signore scatena quindi altre otto piaghe sull’Egitto: l’invasione delle rane, delle zanzare, delle mosche, la moria del bestiame, le ulcere, la grandine infuocata, l’arrivo delle locuste e l’oscurità.

Con l’impero di Ramses ormai ridotto in macerie, Mosè si reca da lui per parlare. Ramses rimane ostinato e annuncia che tutti i neonati maschi ebrei saranno sterminati, come aveva già proclamato Seti. Gli ebrei si preparano quindi per la decima piaga, segnando con il sangue d’agnello gli architravi delle loro porte, affinché l’angelo del Signore non entri nelle loro case. Durante la notte, il fuoco dell’angelo della morte si abbatte sull’Egitto e uccide tutti i primogeniti egizi, compreso il figlio di Ramses. Mosè viene chiamato al palazzo dal faraone, che, disperato e deciso a cedere, permette a Mosè e al suo popolo di partire. Così, gli israeliti abbandonano l’Egitto e si dirigono verso le rive del Mar Rosso.

Tuttavia, scoprono che Ramses ha cambiato idea e sta inseguendo il loro gruppo con il suo esercito. Dio crea una muraglia di fuoco che impedisce agli egizi di raggiungere gli israeliti, ma questi si trovano intrappolati tra le fiamme e il Mar Rosso. Mosè stende il suo bastone sulle acque del mare, che si aprono formando due pareti, permettendo agli ebrei di attraversare a piedi asciutti. Quando gli israeliti hanno superato, le acque ritornano al loro corso naturale e travolgono l’esercito egizio. Solo Ramses sopravvive, arenandosi sugli scogli, e urla il nome di Mosè nella sua furia. Mosè, carico di rammarico, rivolge un ultimo saluto al suo fratello.

Giunti sull’altra riva, gli ebrei comprendono che il Signore li ha definitivamente liberati dall’oppressione dell’Egitto. Dopo l’addio a Ramses, Mosè si allontana con il suo popolo. Finalmente liberi, gli ebrei attraversano Madian e si riuniscono alla comunità di Jetro, per raggiungere le pendici del monte Sinai, come comandato da Dio. Immerso nella luce divina, Mosè scende infine dalla montagna e mostra agli ebrei il dono che Dio ha fatto loro: le Tavole della Legge.

“Il principe d’Egitto”, un film d’animazione del 1998, è un adattamento del Libro dell’Esodo, che racconta la vita straordinaria di Mosè. Attraverso una combinazione coinvolgente di animazione, musica e dramma, il film porta gli spettatori in un viaggio emozionante attraverso l’antico Egitto e la lotta del popolo ebraico per la libertà. Con una durata di 1 ora e 40 minuti, il film offre uno sguardo affascinante sulla storia biblica di Mosè e sulla sua missione di liberazione. Diretto da Simon Wells, Brenda Chapman e Steve Hickner, “Il principe d’Egitto” è un’opera che combina abilmente intrattenimento e valori spirituali, offrendo un’esperienza coinvolgente per il pubblico di tutte le età.

  • Titolo Originale: The Prince of Egypt
  • Genere: Animazione, Biblico
  • Durata: 1h 40m
  • Anno: 1998
  • Paese: USA
  • Regia: Simon Wells, Brenda Chapman, Steve Hickner

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